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La Piazza / Bibbiena Vs. Unione dei Comuni
« il: 11/03/2013, 14:22:30 »
Ormai è diventato il mio sito di riferimento per le notizie locali, arezzonotizie.it è sempre pieno di info interessanti come questa:
Citazione
07 MAR 2013sicuramente la giunta Bernardini avrà i suoi buoni motivi per non onorare gli accordi presi, comunque andrebbero verificati i motivi, visto che alla fine tocca ai cittadini dell'unione dei comuni pagare i servizi anche per il comune di Bibbiena.....
Ore 14:39
Unione dei Comuni montani del Casentino in rivolta: il Comune di Bibbiena mantenga gli impegni presi
II comune di Bibbiena nel 2010 è uscito dalla gestione associata dei servizi sociali, ma l'amministrazione mantiene in associato con l'Unione i centri diurni per disabili e altri servizi a valenza zonale a favore di anziani, famiglie e minori. L'accordo sottoscritto prevedeva un trasferimento annuale dal comune di Bibbiena all'Unione a copertura delle spese sostenute e che le quote dovevano essere determinate annualmente dalla Conferenza dei Sindaci, ma il comune di Bibbiena a quella conferenza specifica non partecipò.
Nel 2012 al momento della definizione degli accordi tutti i comuni, compreso Bibbiena, furono informati che a causa dei tagli dei trasferimenti statali, per il mantenimento di questi servizi, voluti fortemente da tutti gli amministratori, occorreva un impegno economico maggiore. Il sindaco ed i cittadini di Bibbiena si dichiararono “indignati” per l’aumentata richiesta.
Oggi in una nota l’Unione dei Comuni montani del Casentino insorge contro Bibbiena ed il suo sindaco: “le risorse mancanti, se Bibbiena non mantiene fede ai propri impegni, chi le pagherà? Forse proprio quei cittadini dell'Unione che avrebbero tutto il diritto di gridare “ora basta”?
E' importante sottolineare - continua il comunicato - che l'Unione ha contribuito, per il mantenimento dei servizi, con proprie risorse, basti pensare che solo negli ultimi due anni sono stati stanziati circa 470mila euro per cercare di garantire la sussistenza e l'efficienza del servizio, ma questo non si può dire perché la priorità dei politici che ci amministrano è la spartizione del potere e non il bene della nostra terra”.