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In Casentino => Agenda => Topic aperto da: AleXit - 03/03/2011, 07:16:13

Titolo: Bibbiena - Carnevale Storico
Inserito da: AleXit - 03/03/2011, 07:16:13
(http://img26.imageshack.us/img26/9471/18788720711795930353175.jpg)Carnevale Storico
Città di Bibbiena
6 - 8 marzo 2011


Programma:

DOMENICA 6 MARZO
CARNEVALE STORICO "LA LEGGENDA DELLA MEA"


-ore 10, 30-
Corteggio Storico per le strade del paese.

-ore 11,30-
Ingresso dei figuranti nella chiesa Propositura di Sant'Ippolito. Circa 120 personaggi in costume medievale parteciperanno alla S. Messa. Durante la cerimonia canti liturgici dell' epoca eseguiti dalla Corale Santa Cecilia di Bibbiena. Al termine lettura del bando e benedizione dei labari.

All' uscita dalla chiesa esibizione del gruppo Sbandieratori e Musici Città di Bibbiena.

-ore 17
Teatro Dovizi esibizioni del gruppo del Carnevale
Storico sul tema Bibbiena i Tarlati e il Carnevale Storico.

-ore 18,30
Teatro Dovizi Replica

-ore 20
Cena di Carnevale.

MARTEDI' 8 marzo 2011
CARNEVALE STORICO "LA LEGGENDA DELLA MEA"


- Ore 16
Ritrovo dei Gruppi del Bello Ballo (Rione nobile Piazzolino) e del Bello Pomo (Riunione del popolo del Fondaccio)

- Ore 17
Al suono del Campanone verrà dato "piccio" dalla "Bella "Mea" e dal capo popolo fondaccino ad un ginepro da tutti chiamato "Bello Pomo", il tutto finirà fra canti, balli ed abbondanti libagioni.


Storia del Carnevale di Bibbiena

Le origini della festa risalgono al 1350, quando la potente famiglia dei Tarlati era signora di Bibbiena. Sembra che la festa sia nata a seguito della vittoria, nella battaglia all'Olmo di Arezzo, alla quale aveva preso parte, l'ormai vecchio Pier Saccone Tarlati. Un altra ipotesi vuole che sia nata a seguito di uno dei tanti assedi subiti da Bibbiena a causa dei Fiorentini...erano gli anni 1359/60 e signore di Bibbiena era Marco Tarlati; che, per dimostrare agli assediati che all'interno del paese non vi era carestia, fece bruciare sulle mura un grosso ginepro assieme alle più svariate vettovaglie. Bibbiena fu ugualmente espugnata dai Fiorentini, per il tradimento di alcuni cittadini..., capeggiati da un certo ser Uccio. L'ipotesi più probabile, è che Pier Saccone abbia voluto imitare le feste che venivano allestite in quegli anni a Firenze.

Comunque, da allora, il Martedì grasso, i due rioni di Bibbiena, organizzavano la festa: i piazzolini colori bianco e celeste,avevano al proprio interno la società del "bello ballo". I fondaccini, colori giallo e rosso, avevano al loro interno la società del "bello pomo"; si trova scritte che gruppi di giovani con merli vivi legati al cappello con dei nastri, andavano di porta in porta, cantando antiche canzoni, raccogliendo cibo e vino per la festa. Alle ore 5 del pomeriggio, al suono della campana della torre principale del castello (campanone), i Piazzolini e i Fondaccini si portavano nella piccola piazza che divide i due rioni, chiamata appunto "piazzolina", dove il più anziano dei fondaccini dava fuoco ad un ginepro detto "bello pomo" e la festa continuava poi frà canti, balli ed abbondanti libagioni.

"IL BELLO POMO" FESTA DI UN POPOLO

A Bibbiena il "Martedì Grasso", ultimo giorno di carnevale, alle cinque del pomeriggio, la popolazione si ritrova in "piazzolina", dopo che il campanone della Torre dei Tarlati ha suonato, come ormai avviene da qualche centinaio di anni ed è dato fuoco al "ginepro". Un evento che si rinnova, come il passare delle stagioni, dove la memoria non può fare a meno di correre alle origini di questo antico e unico modo di festeggiare la fine del carnevale, una manifestazione che è sicuramente la più antica d'Italia.

Ci sono tesi contrastanti sulle sue origini:

Per alcuni sembra che la festa sia nata a seguito della vittoria, in una breve e poco significativa battaglia avvenuta all'Olmo, frazione alle porte di Arezzo, fra gli aretini e i perugini, alla quale aveva preso parte, con onore, l'ormai anziano Pier Saccone Tarlati. Scrive, fra l'altro, Eugenio Gamurrini nelle sue storie delle famiglie nobili di Toscana: " Anche ai tempi di Pier Saccone furono fatte feste straordinarie quando questi, dopo avere sconfitto i perugini all'Olmo, porto a Bibbiena, trecento prigionieri, trecento cavalli e ricco bottino".

Per altri sembra sia nata invece dopo uno dei tanti assedi subiti da Bibbiena per mano dei fiorentini.

Erano gli anni 1359/1360 e signore di Bibbiena era Marco Tarlati, questi, per dimostrare agli assedianti che all'interno del paese non c'era carestia, fece bruciare sulle mura un grosso ginepro con attorno le più svariate vettovaglie. Purtroppo l'espediente ebbe solamente un momentaneo risultato positivo; Bibbiena fu ugualmente espugnata dai fiorentini, per il tradimento... di alcuni cittadini, sembra diciotto, capeggiati da un certo mastro Acciaio: nottetempo, aprirono le porte ai nemici... forse per evitare ulteriori sofferenze alla popolazione, ma anche per disfarsi di Marco Tarlati, che dominava Bibbiena in modo dispotico, contrariamente a quanto aveva fatto il padre Pier Saccone, che era deceduto nell'anno 1355.

Da ulteriori ricerche effettuate però sembra certo che la tradizione risalga al 1337, quando Pier Saccone Tarlati si ritirò nel suo castello di Bibbiena, dopo che con gli accordi di Sarzana del 4 marzo di tale anno aveva ceduto Arezzo ai fiorentini. Pier Saccone sicuramente si ispirava alle feste effettuate in Arezzo e nel 1336 in Santa Croce a Firenze di cui era, un ottimo organizzatore.

Partecipano alla manifestazione
Associazione Corale Santa Cecilia
Musici e Sbandieratori Città di Bibbiena
Corpo di Ballo del Carnevale storico-Universo Danza
Cantori del Carnevale storico di Bibbiena
Tamburini del Tarlati

Per maggiori informazioni:
Associazione Carnevale Storico di Bibbiena-Rievocazione della Mea
Tel.0575 536436 - 0575 593853 - 0575 593263 - Fax 0575 569986
[email protected]
www.la-mea.it (http://www.la-mea.it)