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La Piazza / Re:Internet ADSL "fra i lupi": chi c'e' e cosa fare?
« il: 19/11/2015, 07:34:18 »
Dovrebbe essere la fibra ottica, i famosi 20mb che citava Giga
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“Siamo venuti a conoscenza, tramite una lettera che abbiamo ricevuto come tutti gli altri comuni, che i centri diurni gestiti dall’unione hanno lavorato per oltre un decennio senza avere alcuna autorizzazione ufficiale al funzionamento, ossia senza nessun accreditamento da parte di enti pubblici come la Regione Toscana. Questa non è solo una questione formale o giuridica, bensì un fatto essenziale, visto che senza tali accreditamenti non si può accedere a finanziamenti pubblici che, al contrario, queste strutture hanno avuto in abbondanza per molti anni. Una cosa all’italiana, qualcuno potrebbe dire. A qualcuno questo basterà, certo, come basterà sapere che in fretta e furia e in modo inusuale per queste cose (che, in tutti gli altri casi necessitano di una tempistica molto più lunga), lo scorso 17 aprile queste strutture sono state finalmente accreditate, previa autocertificazione del Dottor Grifagni. In realtà la cosa è a dir poco sconcertante, così come sconcerta l’ennesimo atto di arroganza, della serie “noi facciamo quello che vogliamo perché in Casentino comandiamo noi”. Io invece dico “no” a queste cose, “no” a questo sistema politico che prende senza dare nulla, che cerca di autoalimentare se stesso, le stesse persone da tanti troppi anni, impoverendo il Casentino da tutti i punti di vista. Dico no perché questo sistema che ha preso soldi fino al 17 aprile per strutture non in regola, si permette con baldanza di criticare una struttura, quella che Bibbiena ha creato, ritenendola deficitaria e inadeguata quando la stessa, prima di aprire al pubblico, era stata autorizzata e accreditata come vuole la legge. Ma oggi sta succedendo una cosa che forse qualche tiranno non considerava, ossia le critiche che sono state rivolte con una prepotenza al centro di Bibbiena, stanno mettendo in seria difficoltà molte famiglie le quali sono state indotte a non frequentare lo stesso centro e che ora rischiano addirittura di rimanere senza servizio. Questo perché, come previsto, il centro che abbiamo attivato a Bibbiena inizia ad essere frequentato da molti cittadini diversamente abili che, fino ad oggi, non sono mai state ai centri gestiti dall’unione. Quindi mi chiedo e chiedo: ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B in Casentino?
Il TAR ha sentenziato che l’Unione dei Comuni è libera di richiedere qualsiasi importo annuale al Comune di Bibbiena per il funzionamento del centro Tangram, indipendentemente dal costo del servizio; questo è quello che è stato, guarda caso, esplicitato solo ora, ma rimane da vedere se il Consiglio di Stato sarà dello stesso avviso. E ne sono proprio curioso. Più importante ora è dire ciò che nessuno ha mai detto ai cittadini, ossia che i centri dell’unione sono stati aperti per anni senza autorizzazione, hanno ricevuto finanziamenti regionali senza accreditamento e Tangram è autorizzato dalla USL per 20 utenti. Il centro in questione per il funzionamento del quale l’unione dei Comuni ha chiesto unilateralmente al Comune di Bibbiena un aumento consistente come contributo di “solidarietà” (circa 60.000 euro l’anno nel 2011) sia risultato autorizzato al funzionamento soltanto nell’ottobre 2013 (per 20 utenti, a fronte dei 26 attualmente ospitati). Io credo che è arrivato il momento di mettere ognuno davanti alla sue responsabilità”.
Nulla decide il TAR in merito alla legittimità di Bibbiena di uscire dal Centro Tangram. L’ordinanza rinvia solo la decisione vista la delicatezza della materia che merita ulteriori approfondimenti e non può essere oggetto di strumentalizzazione elettorale
La scorsa settimana, con una sentenza depositata il 7 maggio 2014, il TAR della Toscana ha condannato definitivamente il Comune di Bibbiena a pagare all’Unione dei Comuni Montani del Casentino la somma di oltre 78 mila euro quale corrispettivo per i servizi sociali erogati in favore dei cittadini disabili frequentanti i Centri Diurni. Questa condanna sancisce la legittimità delle richieste dell’Unione, richieste non connotate da “arroganza”.
Oggi, con un’ordinanza, il TAR non accoglie la domanda di sospensione relativa alla delibera con la quale il comune di Bibbiena cerca di impedire la frequenza dei centri diurni ai propri cittadini. In sintesi, conferma solamente ciò che non è mai stato messo in discussione dell’Unione dei Comuni e cioè la possibilità di aprire un nuovo Centro nel territorio comunale di Bibbiena. Mentre, sulla decisione di Bibbiena di uscire dalla gestione associata dei Centri Diurni per disabili, il TAR, non solo non decide in questa ordinanza, ma rinvia per affrontare ed approfondire tale importante e delicata questione in sede di sentenza che avverrà nei prossimi mesi. Il TAR in questa occasione non si è pronunciato neanche nel merito del fondamentale diritto di scelta dei cittadini su quale servizio avvalersi, un diritto riconosciuto dalla legge della Regione Toscana e dalle leggi nazionali.
La decisione del TAR di rinviare la pronuncia su queste delicate questioni è stata possibile in quanto, ad oggi, i cittadini di Bibbiena continuano a frequentare il Centro Tangram di Rassina e quindi ad essere assistiti, un diritto garantito dall’Unione dei Comuni. L’Unione, in merito a tale rinvio, sta valutando la possibilità di presentare ricorso al Consiglio di Stato in quanto, pur non essendo sussistente il rischio di interruzione del servizio di assistenza, permane il rischio di grave danno economico che un ritardo di tale decisione potrebbe causare all’Unione dei Comuni e a tutti i comuni, che nell’ottica della gestione solidaristica hanno e continuano a garantire un servizio di qualità e di sostegno a tutti i cittadini del Casentino, senza guardare i confini territoriali e amministrativi. Il testo delle due ordinanze è scaricabile dal sito dell’Unione dei Comuni.