1
Musica, Arte, Teatro, Libri / Rapporto di odio e amore con i libri? Io si!
« il: 10/12/2012, 23:50:53 »
Amo i libri. Non tutti. Non sempre
Odio i libri. Non tutti. Non sempre
A volte posso odiare lo stesso libro che ho amato e poi tornare a leggere volentieri quel medesimo libro che per un frangente della vita ho detestato. Succede con i libri, con i cibi, con gli hobbies, con la musica, con i luoghi e si, beh ì, anche con le persone.
Sarà che sono in fase studio da stamani, ma ho appena trovato dentro al libro a cui vorrei far fare una brutta fine, la descrizione perfetta della brutta fine che vorrei fargli fare:
Scagli il libro contro il pavimento, lo lanceresti fuori dalla finestra, anche fuori dalla finestra chiusa, attraverso le lame delle persiane avvolgibili, che triturino i suoi incongrui quinterni, le frasi le parole i morfemi i fonemi zampillino senza potersi più ricomporre in discorso; attraverso i vetri, se sono vetri infrangibili meglio ancora, scaraventare il libro ridotto a fotoni, vibrazioni
ondulatorie, spettri polarizzati; attraverso il muro, che il libro si
sbricioli in molecole e atomi passando tra atomo e atomo del cemento armato, scomponendosi in elettroni neutroni neutrini particelle elementari sempre più minute; attraverso i fili del telefono, che si riduca in impulsi elettronici, in flusso d'informazione, squassato da ridondanze e rumori, e si degradi in una vorticosa entropia. Vorresti gettarlo fuori della casa, fuori dell'isolato, fuori del quartiere, fuori del comprensorio urbano, fuori dell'assetto territoriale, fuori dell'amministrazione regionale, fuori della comunità nazionale, fuori del mercato comune, fuori della cultura occidentale, fuori della placca continentale, dall'atmosfera, dalla biosfera, dalla stratosfera, dal campo gravitazionale, dal sistema solare, dalla galassia, dal cumulo di galassie, riuscire a scagliarlo più in là del punto in cui le galassie sono arrivate nella loro espansione, là dove lo spazio-tempo non è ancora arrivato, dove lo accoglierebbe il non-essere, anzi il non essere mai stato né prima né poi, a perdersi nella negatività più assoluta garantita innegabile. Proprio come si merita, né più né meno.
E voi che rapporto avete con la lettura?
Odio i libri. Non tutti. Non sempre
A volte posso odiare lo stesso libro che ho amato e poi tornare a leggere volentieri quel medesimo libro che per un frangente della vita ho detestato. Succede con i libri, con i cibi, con gli hobbies, con la musica, con i luoghi e si, beh ì, anche con le persone.
Sarà che sono in fase studio da stamani, ma ho appena trovato dentro al libro a cui vorrei far fare una brutta fine, la descrizione perfetta della brutta fine che vorrei fargli fare:
Scagli il libro contro il pavimento, lo lanceresti fuori dalla finestra, anche fuori dalla finestra chiusa, attraverso le lame delle persiane avvolgibili, che triturino i suoi incongrui quinterni, le frasi le parole i morfemi i fonemi zampillino senza potersi più ricomporre in discorso; attraverso i vetri, se sono vetri infrangibili meglio ancora, scaraventare il libro ridotto a fotoni, vibrazioni
ondulatorie, spettri polarizzati; attraverso il muro, che il libro si
sbricioli in molecole e atomi passando tra atomo e atomo del cemento armato, scomponendosi in elettroni neutroni neutrini particelle elementari sempre più minute; attraverso i fili del telefono, che si riduca in impulsi elettronici, in flusso d'informazione, squassato da ridondanze e rumori, e si degradi in una vorticosa entropia. Vorresti gettarlo fuori della casa, fuori dell'isolato, fuori del quartiere, fuori del comprensorio urbano, fuori dell'assetto territoriale, fuori dell'amministrazione regionale, fuori della comunità nazionale, fuori del mercato comune, fuori della cultura occidentale, fuori della placca continentale, dall'atmosfera, dalla biosfera, dalla stratosfera, dal campo gravitazionale, dal sistema solare, dalla galassia, dal cumulo di galassie, riuscire a scagliarlo più in là del punto in cui le galassie sono arrivate nella loro espansione, là dove lo spazio-tempo non è ancora arrivato, dove lo accoglierebbe il non-essere, anzi il non essere mai stato né prima né poi, a perdersi nella negatività più assoluta garantita innegabile. Proprio come si merita, né più né meno.
E voi che rapporto avete con la lettura?