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In Casentino => La Piazza => Topic aperto da: laprosivendola - 26/04/2011, 19:54:23

Titolo: Il lato magico e oscuro delle foreste Casentinesi
Inserito da: laprosivendola - 26/04/2011, 19:54:23
Grazie alla ricchezza di verde e alla presenza delle Foreste Casentinesi, possiamo ritenerci fortunati. L'ossigeno che si respira in Casentino è di altissima qualità, anche se, visto gli effetti su alcuni esemplari nelle nostre zone, non si direbbe che l'ossigeno puro faccia poi così bene al cervello!!
Tuttavia, legati agli alberi ci sono moltissimi aneddoti e moltissimi misteri... Io sono curiosa e ho fatto ricerche: ecco a voi un riassunto di quello che ho trovato:

"Ombra di noce, ombra di padrone". Pare che il noce fosse l'albero prescelto dalle streghe per le riunioni nella notte di San Giovanni. Questa teoria è avvalorata dal fatto che sotto il noce non cresce altra vegetazione (c'è una spiegazione scientifica ovviamente!). Il "potere malefico" del noce veniva usato per separare le aie senza dover tagliare le erbacce. Tuttavia si spaventavano e traumatizzavano i bambini (parecchi sono rimasti parecchio traumatizzati) invitandoli a non addormentarsi sotto i noci.

Se il noce era un albero pagano, nelle nostre foreste ce ne sono ben 7 di alberi santi: uno per ogni virtù del buon cristiano. 1) il cedro simbolo di distinzione in santità e sincerità. 2) il biancospino che ogni anno veniva potato e ogni anni rifioriva, metafora dell'animo che di continuo si purifica e rifiorisce 3) il mirto o mortella, simbolo di temperanza e usato per incoronare i vittoriosi (tipo l'alloro che viene usato per i laureati, anche quelli fuoricorso, spero!!) 4) olivo simbolo di pace 5) abete, simbolo spirituale per eccellenza poichè con la punta tende al cielo, che si trova sia decorato che acqua e sapone da noi 6) olmo, che non è quello di zelig, ed e' simbolo di pazienza (piano piano si propaga infatti nei terreni limitrofi) e sostegno (funge da sostegno alle viti) 7) bosso, simbolo di perseveranza e umiltà. usato per separare i terreni e con la segatura di bosso, io non so voi, ma non l'avrei mai immaginato, ci puliscono i gioielli
Titolo: Re:Il lato magico e oscuro delle foreste Casentinesi
Inserito da: Prof. ITALO MARSICOVETERE - 13/05/2011, 06:59:33
 ::)  THEOLOGIA DELLA FORESTAZIONE
e intitolo  senza ironia nè esagerazione - dopo aver appreso il pezzo de laProsivendola.  Rivedo i miei decenni in seconda metà del Novecento abitatore di case forestali del Demanio casentinese oppure esperienze da operaio comune, qualificato o specializzato al C.F.S. di Badia Prataglia e di Vallombrosa. E' un modo gentile per farmi ripercorrere sentieri interrotti per camminare verso servizio docente in Licei statali di varie parti d' Italia.  Riprendendo dal titolo  poi trovo che non sia fuori luogo dal momento che in nuce la Foresta  "intra Tevero et Arno" fu curata dai monaci benedettini  e mai ho disconosciuto questo apporto alla "cultura" dei religiosi  (la mia esortazione a non ammirare il razzolar male di tanti preti  non è pertanto una "fuori luogo" PARENESI  parola  di greco classico usata da un altro anonimo che questa volta per posta m' ha fatto recapitare ieri giovedì 12 una lettera di offese gratuite alle mie idee  |  Capolona (Arezzo)  13 maggio 2011  <<
Ecco, per me, l 'imperativo piu' affascinante della Philosofia:
 ;D Agisci in modo da trattare l' umanità, sia nella tua persona che in quella di ogni altro, sempre come fine e mai soltanto quale mezzo 
[Kant, Critica della Ragion pratica]
   ???      Prof. Dr. ITALO MARSICOVETERE  |  già  operaio forestale  ||