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In Casentino => La Piazza => Topic aperto da: CousinJerry - 14/10/2011, 22:24:02
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Prendo spunto da questa notizia per porre un quesito importante, dopo la chiusura della SCA e il fallimento del lanificio anche il gruppo Polistamp non sta messo bene per niente e credo sia prossimo alla chiusura, gli ultimi baluardi dell'industria in casentino restano le due grandi ditte di prefabbricati Baraclit e Mabo, oltre alle realtà per fortuna fiorenti di Astrid, Borri e CEG, visto che tra me e voi ci corrono quasi 10 anni e io ho una visuale distorta del lavoro in casentino vista la mia storia lavorativa, volevo sapere anche in relazione al topic su "cosa fare da grandi" qual'è la sensazione che avete del futuro imprenditoriale della nostra valle....
l'argomento è pesante e di non facile trattazione quindi sono ben accette anche risposte fantasiose!! :DD ROTFL
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io il mio futuro lo vedo fuori dal casentino sinceramente, ovviamente non so se da pendolare o con un trasferimento definitivo...ma vista la situazione generale casentinese la vedo scura....anche perchè ammetto che per ora la realtà del casentino mi soffoca un po'....! :tsk:
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Anche la Miniconf è una azienda seria, valida e in piena attività..
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verissimo Giga ma non conosco la situazione della Miniconf, ma sono purtroppo a conoscenza dei problemi del tessile in tutta italia quindi auspico che la miniconf sia un'eccellenza nel suo settore se no il futuro sarà grigio anche per loro
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Da quanto ne so credo proprio che sia un'eccellenza. Non so come stia messa, sicuramente ha risentito molto dalla crisi ma, rispetto alle altre aziende, se la cava benino :)
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hai toccato un argomento no delicato.. di più...
Io lavoro in una azienda che hai citato ed è ovvio che la crisi c'è e si sente.. eccome...
Spero solo che gli ultimi baluardi in Casentino riescano a reggere l'urto di questa crisi perché non oso immaginare cosa potrebbe accadere se Mabo, Baraclit, Polistamp. Miniconf, Borris, Astrid ecc.. chiudessero i battenti. Tra impiegati, operai e indotto..
Dopo si che il casentino diventerebbe una valle fantasma!!!
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Io credo che per far fronte alla crisi ci vorrà molta, moltissima fantasia...le aziende sono tutte, chi più chi meno, in mano alle banche che prestano per effettuare investimenti o anticipano le entrate delle fatture, e come gli stati e come noi comuni lavoratori ormai fanno debiti per pagare gli interessi di debiti precedenti...o si trova il modo di cambiare le regole del gioco, o il gioco si fermerà per mancanza di giocatori, e certamente non solo da noi in Casentino.
Personalmente sono sempre più convinta che sia necessario darsi da fare per costruire un'alternativa che attutisca il tonfo che ci porteranno a fare. Non che abbia la soluzione, ma mi piacciono iniziative come queste:
ArcipelagoScec http://scecservice.org/wp-index/ (http://scecservice.org/wp-index/): moneta locale, legale, che trasforma il "me lo fa un po' di sconto?" in un buono spendibile.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/17/il-solare-che-alimenta-leconomia-locale/164344/ (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/17/il-solare-che-alimenta-leconomia-locale/164344/) : finanziamento diretto alle aziende da parte dei consumatori, in questo caso la quota versata serve all'azienda per l'installazione di pannelli fotovoltaici e il prestito viene restituito sotto forma di beni (cibo) e servizi (agrituristici). Una forma evoluta di baratto?
Oppure il supermercato dove lavori 4 ore e fai la spesa scontata http://esteri.liquida.it/focus/2011/09/27/the-people-s-supermarket-a-londra-la-spesa-sociale-per-combattere-la-crisi (http://esteri.liquida.it/focus/2011/09/27/the-people-s-supermarket-a-londra-la-spesa-sociale-per-combattere-la-crisi)
Certo che a finanziare la Baraclit o la Mabo...non a tutti fa comodo un pannello in cemento precompresso come remunerazione dell'investimento... ASD