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Autore Topic: Che ne sarà di noi  (Letto 66353 volte)

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Che ne sarà di noi
« il: 28/10/2011, 05:14:09 »
Non abbiamo mai parlato di politica in questo forum, e questo è un bene.
Però non possiamo girarci dall'altra parte quando accade qualcosa accanto a casa nostra. Sto parlando delle proposte e delle polemiche che girano intorno alla riorganizzazione della struttura amministrativa del casentino.
In parole povere comune unico, unione dei comuni, accorpamenti o fusioni... e tutto quello che i politici e politicanti locali hanno in mente per il futuro del casentino.
Noto che purtroppo la piaga nazionale del confronto-scontro tra le parti, della cultura dell'insulto e del muro contro muro ha attecchito anche qui.
Aria fritta che gira scritta un po' ovunque, pochi confronti costruttivi e personaggi in attesa di una ascesa al "potere" sono una costante nei "giornali" casentinesi.
Quanta conoscenza avete delle realtà amministrative locali? Quanto ve ne interessate? Vi siete fatti delle idee su cosa potrebbe essere meglio per lo sviluppo della nostra valle?
« Ultima modifica: 28/10/2011, 20:57:55 da AleXit »
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Che ne sarà di noi
« Risposta #1 il: 28/10/2011, 06:07:19 »
Problema spinosissimo...
Io ho un personalissimo pensiero anche se esprimerlo mi costa molta fatica.
Mettiamola così, il comune unico lo ritengo inapplicabile per molti motivi, che eventualmente tratterò poi, l'unione dei comuni la vedo come valida alternativa, anche se l'argomento é stato sviscerato da tutte le testate giornalistiche che si occupano della nostra valle, quello che purtroppo noto é che la politica e il politichese hanno fatto disinnamorare la gente della "res publica", fin quando non ci riapproprieremo della capacità critica nei confronti della classe politica non otterremo mai niente, se poi qualcuno argomenterà la propria idea risponderò molto volentieri.
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #2 il: 28/10/2011, 16:54:23 »
Io sono onesto..
Non mi sono mai informato troppo delle questioni burocratiche e/o politiche della nostra vallata e questo mi dispiace perché ci tengo al casentino..
Tralasciando momentaneamente le questioni più spigolose, comune unico/non comune unico e vari, quello che mi fa incazzare abbastanza è il campanilismo che vive soprattutto nei giovani manco fossero vecchietti con un piede nella fossa..
Io sono pratovecchino ma da quando ho 14 anni esco sempre ed esclusivamente a stia.. ora ne ho quasi 27 e sento sempre i soliti discorsi da parte dello stiani, ma convinti poi.. I muro alla stazione, i pratovecchini sono ebrei, meglio soli che con loro ecc ecc..
ovviamente dico la mia che sento a stia, probabilmente a pratovecchio alcuni diranno la stessa ma è una cosa che proprio non concepisco..
Ok per il NON comune unico in casentino anche se, ripeto, sono ignorante in materia e dovremmo studiare i pro e i contro della cosa.
ma pratovecchio e stia veramente sono attaccati come i culo e la camicia oltre ad avere una stazione ferroviaria che si chiama Pratovecchio-Stia, i vigili urbani, i carabinieri, i pompieri, la palestra, le medie e non per ultima la cittadella scolastica (dopo anni e anni di lavori????!!!!!) in comune..
Non so..
Dispiace che il forum sia poco frequentato perché a mio avviso potrebbe essere un buon punto di incontro e di scambio di idee anche su questioni un minimo più serie e che ci riguardano da vicino e soprattutto che vanno ad incidere sul NOSTRO futuro..
Anche sul futuro di chi legge le conversazioni ma non c'è verso che risponda!!!!!!!
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #3 il: 28/10/2011, 17:12:03 »
Prima o poi questa discussione doveva uscire fuori, e direi che sia anche l'ora !

Speriamo di riuscire a tirar su un confronto sui temi e le ragioni, piuttosto che su campanilismo e politica.

Il motivo per cui ancora tanti sono indecisi è forse perchè non esiste un luogo adatto e super-partes per informarsi e discutere sulle problematiche che riguardano il futuro del Casentino.

Proviamoci ! ;)
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #4 il: 28/10/2011, 19:58:45 »
ok accettiamo questa sfida.....
il mio punto di vista è questo,
il comune unico ha dai problemi di fondo economici, il fatto di passare da tanti piccoli comuni ad uno più grande porta con se un aumento di stipendio di tutta la giunta, le cifre precise non le ricordo ma i benefit per un comune di circa 6000 persone sono molto più bassi che quelli di un comune da 50000 - 60000, il cavallo di battaglia dei sostenitori è che si ridurrebbero le poltrone.... facendo bene i conti le poltrone ridotte sembrano tante ma quelle che restano costerebbero di più.
facendo il famoso conto della serva, i comuni del casentino sono 13? o forse 11 escludendo Capolona e Subbiano?
beh mettiamo 11, in quanto sia Subbiano che Capolona hanno fermamente affermato di non sentirsi parte del Casentino. Già qui quindi andrebbero riviste le oltre 5000 firme depositate escludendo gli abitanti dei suddetti comuni e quindi andrebbero integrate le mancanti ma questo è un altro discorso.
Allora il conto è questo:
1.   Bibbiena               n°7    amministratori      
2.   Castel Focognano    n°6   amministratori
3.   Castel San Niccolo   n°5   amministratori
4.   Chitignano      n°5   amministratori
5.   Chiusi della Verna   n°3   amministratori
6.   Montemignaio      n°5   amministratori
7.   Ortignano-Raggiolo   n°4   amministratori
8.   Poppi         n°7   amministratori
9.   Pratovecchio      n°5   amministratori
10.   Stia                 n°2   amministratori
11.   Talla                 n°5   amministratori
Totale                  54   amministratori
Con il Comune unico si avrebbero 3 amministratori a comune, almeno questo era quello scritto sullo statuto costitutivo, a ben vedere si risparmierebbero 21 poltrone, ma i costi di quei 33 rimanenti lieviterebbero in funzione del numero di abitanti.
Se riesco a trovare le cifre esatte le riporto in maniera da valutare bene questo aspetto.
Altro grosso cavallo di battaglia dei sostenitori del Comune Unico è quello di ridurre gli impiegati, bene, la riduzione avverrebbe in quanto tempo, visto che non si possono licenziare i dipendenti per accorpamento dei comuni?
Eccoci a quello che mi interessa di più, il rapporto costi benefici, da sempre il Comune ha rappresentato l’avamposto per il territorio, i comuni sono nati per questo, riunire cittadini sotto un organizzazione dettata da amministratori del luogo che ben conoscono il territorio, il Comune Unico rispecchierebbe ancora allo stesso modo la territorialità … tornando sui benefici, un ufficio tecnico unico per il cittadino è conveniente … un anagrafe unica … quali sono i reali benefici se non quelli da parte di un unico sindaco di gestire a proprio piacere cose di cui non conosce le problematiche? (gli eventuali dipendenti fuori sede avrebbero un indennizzo chilometrico)
L’Associazione dei Comuni la vedo più semplice in quanto non modifiche niente di sostanziale ma economizzerebbe sui servizi associandoli, e parlo di tutti i servizi, dalla nettezza urbana al segretario comunale, ed anche l’anagrafe ma mantenendo almeno uno sportello polivalente nei comuni e probabilmente si risolverebbero anche alcune problematiche amministrative rendendo possibile una visione più ampia ma lasciando decidere ai cittadini del comune come organizzarlo, certo andrebbe visto bene come si organizza un associazione dei comuni e quali sono i compiti degli associati, prometto di prepararmi in merito e continuare il mio post….
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #5 il: 28/10/2011, 20:05:21 »
Molto interessante..
Almeno comincio a capirci qualcosina..
Grande CousinJerry  :metal:
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #6 il: 28/10/2011, 20:35:45 »
Ottima analisi CousinJerry! ;)
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #7 il: 28/10/2011, 21:04:07 »
Cousinjerry, hai esposto quello che in parte è anche il mio punto di vista.
Fermo restando che una razionalizzazione dei servizi va fatta, che è inutile avere tanti piccoli comuni indipendenti, credo che la soluzione non possa essere il comune unico.
I forti sostenitori di questo progetto sono i populisti de noantri, secondo me. Non si ha idea spesso di cosa vorrebbe dire l'amministrazione di un comune di 40000 abitanti: tutto l'apparato risulterebbe essere quello di una grande città, con tanti consiglieri e assessori designati da scelte prettamente politiche. Più di quanto non sia già adesso. Inoltre, non so se sapete come funzionano i piccoli comuni, ma adesso, a parte a bibbiena, non esiste la figura del dirigente, ma soltanto quella del responsabile di area, una figura che riceve un indennità per il suo ruolo, ma che il cui stipendio è pochissimo superiore ad un impiegato "classico". Per dirla tutta: un responsabile di un piccolo comune guadagna poco di più di un operaio comunale.
In un grande comune ogni area ha il suo dirigente, che riceve un lauto stipendio e la cui nomina può avvenire anche per ragione politica.
La riduzione degli impiegati è un non-problema: i comuni attualmente (e da diverso tempo) non assumono. Tutti gli incarichi che vengono lasciati da chi va in pensione vengono in linea di massima assegnati agli altri dipendenti. Con un eventuale comune unico non si avrebbero riduzione di personale e neppure di sedi: ogni ex-comune a quel punto avrebbe i suoi uffici distaccati, con la sola differenza che farebbero capo tutti al solito ufficio centrale col relativo responsabile. Non vedo come si potrebbero avere sensibili riduzioni di poltrone (sia come numero che come compenso).
Capitolo territorio e campanilismi:
mi sembra  senza senso pensare di creare uno dei più grandi comuni d'italia come territorio. Non abbiamo gli abitanti del comune di Roma e la sua densità di popolazione.
Facendo due conti una persona che risiede a Montemignaio dovrebbe fare quasi 50km di strada e più di un'ora per arrivare dall'altra parte del comune. Come estensione territoriale sarebbe più vicina a quella di una provincia che a quella di un comune. Non si tratta di campanilismo, ma di buon senso.
Sulla questione di cosa andrebbe fatto in alternativa, ne parleremo  :)

poi c'è il discorso ironico: ma che cazzo c'entra la lega NORD in casentino?
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #8 il: 28/10/2011, 21:55:13 »
quella che allego sotto è la proposta mandata in regione presa integralmente da Casentino2000:

Citazione
Pensiamo che sia opportuno pubblicare la proposta di legge legata al referendum sul Comune Unico. Le firme si possono raccogliere (sui moduli ufficiali timbrati dalla regione Toscana) fino al 2 gennaio 2011 quindi invitiamo tutti i Casentinesi a firmare nei vari gazebo che compariranno nelle piazze dl Casentino. La sfida è cominciata!
Proposta di legg e r egionale di iniziativa popolare “Istituzione del Comune del Casentino mediante fusione dei Comuni già facenti parte della Comunità Montana del Casentino”.
Sommario
Preambolo
Art.1- Istituzione del Comune del Casentino
Art.2- Successione nella titolarità dei beni e dei rapporti giuridici
Art.3- Commissario straordinario
Art.4- Estinzione della Comunità montana
Art.5- Organizzazione amministrativa provvisoria
Art.6- Vigenza degli atti
Art.7- Statuto e regolamento di funzionamento del Consiglio comunale
Art.8- Partecipazione e decentramento dei servizi
Art.9- Municipi
Art.10- Contributi statali e regionali
Preambolo
Il consiglio regionale
Visti gli articoli 117 e 133 della Costituzione;
Visti gli articoli 74 e 77 comma 2,dello Statuto regionale;
Visto l’articolo 15 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali);
Vista la legge regionale 14 luglio 1972, n.19 (Norme sull’iniziativa popolare delle leggi, dei regolamenti e degli atti amministrativi);
Visti gli articoli da 58 a 67 della legge regionale 23 novembre 2007, n.62 (Disciplina dei referendum regionali previsti dalla Costituzione e dallo Statuto);
Viste le firme di elettori raccolte sulla presente proposta di legge d’iniziativa popolare, nel numero prescritto dall’articolo 74 dello statuto;
Visto l’ordine del giorno ….. con cui il Consiglio regionale ha espresso un orientamento favorevole all’approvazione della presente proposta di legge;
Visto il risultato del referendum consultivo sull’istituzione del Comune del Casentino, tenutosi tra le popolazioni interessate alla fusione in data …con il seguente esito: (votazione nei singoli territori)
Considerato quanto segue:
1. Il Casentino costituisce un sistema unitario sotto molteplici aspetti: naturale, storico, sociale culturale ed economico in cui le problematiche locali presentano le medesime caratteristiche di unitarietà, la risposta alle quali può provenire unicamente da un’azione di governo coesa ed univoca;
2. l’attuale separazione amministrativa della valle del Casentino in tredici comuni genera ritardi ed inefficienza nell’azione della macchina amministrativa: appare pertanto sempre più necessaria l’eliminazione della frammentazione comunale e la creazione di un unico soggetto istituzionale, capace di assicurare la razionalizzazione e la semplificazione dell’organizzazione amministrativa e una adeguata riduzione della spesa pubblica;
3. l’istituzione del Comune del Casentino, mediante la fusione dei tredici comuni esistenti che costituiscono oggi l’omonima comunità montana, e la contestuale estinzione dei comuni stessi e della comunità montana, rappresenta lo strumento ideale per superare le conflittualità e consentire un’efficiente azione di governo, da un lato valorizzando l’identità casentinese e il senso di appartenenza a quel territorio, dall’altro assicurando, attraverso adeguate forme di decentramento come i municipi, l’autonomia e la difesa delle esigenze specifiche locali;
4. dalla data di istituzione del nuovo comune e fino all’insediamento dei nuovi organi a seguito delle elezioni amministrative, le funzioni degli organi di governo del comune sono esercitate da un commissario straordinario;
5. i sindaci dei comuni oggetto della fusione predispongono, d’intesa tra loro, entro il 31/12/2011 il modello di organizzazione amministrativa provvisoria del Comune del Casentino; nelle ipotesi in cui l’intesa non sia raggiunta e per quanto da essa non disposto, la competenza a provvedere è rimessa al commissario straordinario;
6. fino all’approvazione dei corrispondenti atti del commissario straordinario e degli organi del Comune del Casentino restano vigenti gli atti normativi, gli strumenti urbanistici ed i bilanci dei comuni che li hanno approvati;
7. al Comune del Casentino spettano i contributi già previsti dalle disposizioni statali, in caso di istituzione di un nuovo comune tramite fusione di comuni preesistenti, nonché i contributi previsti dalle disposizioni regionali vigenti che incentivano le forme associative di comuni;
Approva la presente legge
Art. 1
Istituzione del Comune del Casentino
È istituito, dalla data del 1 gennaio 2012, il Comune del Casentino mediante fusione dei Comuni di Bibbiena, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Poppi, Pratovecchio, Stia, Subbiano e Talla, già facenti parte della Comunità montana del Casentino in Provincia di Arezzo.
Alla data del comma 1, i Comuni oggetto della fusione sono estinti. I sindaci, le giunte ed i consigli comunali decadono dalle loro funzioni ed i loro componenti cessano dalle rispettive cariche.
Art. 2
Successione nella titolarità dei beni e dei rapporti giuridici
Il Comune del Casentino subentra nella titolarità di tutti i beni mobili e immobili e di tutti i rapporti giuridici attivi e passivi dei Comuni oggetto della fusione. Natural viagra
Il personale dei Comuni oggetto della fusione è trasferito al Comune del Casentino.
Art. 3
Commissario straordinario
Fino all’insediamento dei nuovi organi del Comune del Casentino a seguito delle elezioni amministrative, le funzioni degli organi di governo del Comune sono esercitate da un commissario straordinario nominato con decreto del Presidente della Regione.
Nell’atto di nomina, e con successivi provvedimenti, il Presidente della Regione può impartite direttive a cui il commissario straordinario si attiene nello svolgimento dell’incarico.
3. L’indennità ed i rimborsi delle spese sostenute dal commissario sono esclusivamente a carico del Comune del Casentino.
Art. 4
Estinzione della Comunità montana
Alla data dell’articolo 1, comma 1, la Comunità montana del Casentino è estinta. I suoi organi decadono dalle loro funzioni ed i loro componenti cessano dalle rispettive cariche.
Tutti i beni mobili e immobili, i rapporti giuridici attivi e passivi, il personale e le funzioni proprie della estinta Comunità montana sono trasferiti alla Provincia di Arezzo.
Le funzioni delegate alla Comunità montana dai Comuni oggetto della fusione, i beni mobili e immobili ad essa conferiti a qualsiasi titolo dai medesimi ed il personale degli stessi Comuni comandato o comunque posto alle dipendenze funzionali della Comunità montana rientrano nella titolarità del Comune del Casentino.
Tutti gli atti della estinta Comunità montana continuano ad applicarsi fino a diversa determinazione da parte della Provincia di Arezzo.
Art. 5
Organizzazione amministrativa provvisoria
Entro il 31 dicembre 2011, i sindaci dei Comuni oggetto della fusione, d’intesa tra loro, definiscono l’organizzazione amministrativa provvisoria del Comune del Casentino ed il relativo impiego del personale ad esso trasferito, fermi restando i livelli di inquadramento e retributivi.
Per quanto non disposto dall’intesa di cui al comma 1 o in assenza di essa, decide il commissario straordinario.
Se non diversamente disposto dall’intesa di cui al comma 1, la sede provvisoria del Comune del Casentino è situata presso la sede dell’estinto Comune di Bibbiena, fino all’approvazione dello statuto del Comune del Casentino.
Le disposizioni definite dall’intesa di cui al comma 1 e dal commissario straordinario restano in vigore fino alla loro espressa abrogazione o comunque fino all’approvazione di difformi disposizioni da parte degli organi del Comune del Casentino.
Art. 6
Vigenza degli atti
Tutti gli atti normativi e dispositivi, i piani, i regolamenti, gli strumenti urbanistici ed i bilanci dei Comuni oggetto della fusione vigenti alla data del 31 dicembre 2011 restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali ed alla relativa popolazione dei comuni che li hanno approvati, fino all’entrata in vigore dei corrispondenti atti del commissario straordinario e degli organi del Comune del Casentino.
Art. 7
Statuto e regolamento di funzionamento del consiglio comunale
Gli organi del Comune del Casentino, entro sei mesi dalla loro elezione, approvano lo statuto comunale e il regolamento di funzionamento del consiglio comunale.
Fino all’entrata in vigore dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale del Comune del Casentino si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale dell’estinto Comune di Bibbiena vigenti alla data del 31 dicembre 2011.
Art. 8
Partecipazione e decentramento dei servizi
Lo statuto del Comune del Casentino prevede che alle comunità dei Comuni oggetto della fusione siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi.
Lo statuto del Comune del Casentino prevede la possibilità che le sedute degli organi collegiali si svolgano anche al di fuori della sede comunale e che gli uffici siano dislocati su tutto il territorio comunale.
Art.9
Municipi
Lo statuto del Comune del Casentino può prevedere l’istituzione di municipi negli ambiti territoriali corrispondenti ai Comuni oggetto della fusione, quali organismi privi di personalità giuridica, con lo scopo di preservare e valorizzare l’identità storica delle comunità locali, di realizzare il decentramento, di gestire le funzioni ad essi delegate dal Comune.
I municipi costituiscono circoscrizioni di decentramento ai fini della gestione dei beni frazionali di uso civico la cui titolarità spetta alle comunità di originaria appartenenza.
Il funzionamento di ciascun municipio è affidato a un comitato di gestione composto da un prosindaco e da un minimo di due ad un massimo di quattro consultori, eletti fra i cittadini residenti nella circoscrizione del municipio in possesso dei requisiti di eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere comunale.
La carica di sindaco, assessore e consigliere comunale del Comune di cui fa parte il municipio è incompatibile con la carica di componente del comitato di gestione.
Lo statuto comunale stabilisce:
il numero dei componenti di ciascun comitato di gestione entro i limiti di cui al comma 2;
le forme per l’elezione dei componenti del comitato di gestione, a suffragio universale diretto, contestualmente all’elezione del consiglio comunale;
le funzioni del comitato di gestione.
Art. 10
Contributi statali e regionali
Il Comune del Casentino è titolare dei contribuiti previsti per i Comuni istituiti per fusione di Comuni preesistenti dalla normativa statale e dalla legge regionale 16 agosto 2001, n. 40 (Disposizioni in materia di riordino territoriale e di incentivazione delle forme associative di Comuni) e relative disposizioni di attuazione.
Relazione illustrativa della proposta di legge
La presente proposta di legge d’iniziativa popolare è finalizzata all’istituzione del Comune del Casentino tramite la fusione dei tredici comuni oggi esistenti in quel territorio, a far data dal 1 gennaio 2012.
La frammentazione amministrativa è, infatti, causa di inefficienza, ritardi, scarsa capacità di programmazione e pianificazione e sostanzialmente costituisce un limite ad un’azione di governo incisiva nell’ambito di un territorio, peraltro, caratterizzato da un sistema unitario a livello naturale, sociale, culturale e soprattutto economico.
L’istituzione di un solo comune, a fronte dei tredici esistenti, garantisce al nuovo ente locale un ruolo ed una capacità amministrativa che i singoli, tredici comuni, assieme considerati non possiedono.
Alla semplificazione amministrativa si accompagna, verosimilmente, una consistente riduzione della spesa pubblica, una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi pubblici ed una riduzione dei loro costi, una più forte posizione del nuovo comune nell’ambito dei rapporti con gli altri enti locali e con i soggetti istituzionali ed, infine, l’attribuzione a quest’ultimo di contributi statali e regionali.
La proposta di legge prevede, contestualmente all’istituzione del nuovo comune, l’estinzione dei comuni preesistenti e della comunità montana che essi costituivano (artt. 1 e 4), la successione del Comune del Casentino in tutti i rapporti attivi e passivi e nella proprietà dei beni dei comuni oggetto di fusione (articolo 2). La Provincia di Arezzo succede invece nelle funzioni, nei rapporti e nei beni della Comunità montana del Casentino (art.4).
E’ altresì prevista la possibilità che lo statuto comunale del nuovo ente istituisca municipi e ne disciplini la composizione ed il funzionamento (art.9), mentre la previsione nello statuto di forme di decentramento è direttamente stabilita dalla legge (art.8).
Numerose disposizioni (artt. 3, 5, 6) provvedono a regolare la fase di transizione dall’attuale assetto all’istituzione del nuovo ente, fase gestita da un commissario straordinario di nomina regionale (art.3), sulla base degli atti normativi ed amministrativi, gli strumenti urbanistici ed i bilanci (art.6), vigenti alla data del 1/1/2012.
L’organizzazione amministrativa provvisoria del Comune del Casentino e l’impiego del personale ad esso trasferito è oggetto di una specifica intesa tra i sindaci dei comuni oggetto della fusione, che vi provvedono entro la data di istituzione del nuovo comune . Se l’intesa non viene raggiunta o si configura come parziale, la competenza a decidere nel merito passa al commissario straordinario.
La sede provvisoria del Comune del Casentino è situata a Bibbiena.

le parti in rosso sono quelle che mi fanno ridere di più, con quale tipo di criterio si decide se duo o tre o quattro consultori, e soprattutto quale organo ha deciso che la sede dovrebbe essere Bibbiena?
non per campanilismo ma per fruibilità, non dovrebbe essere lasciata la scelta a chi il comune lo deve abitare.. certo lo stabile della comunità montana sarebbe ideale ma poi mi dicono che sono del ponte e che son di parte......
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #9 il: 02/11/2011, 17:57:13 »
Riporto alcune notizie di questi giorni:

Locci: "sveltire le procedure per la fusione di Pratovecchio e Stia"

Tra il 10 e il 20 Dicembre nasce l'Unione dei Comuni del Casentino
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #10 il: 02/11/2011, 18:12:54 »
la fusione dei comuni limitrofi come Pratovecchio - Stia o  Castel San Niccolò - Montemignaio o ancora Subbiano - Capolona  mi pare un'ottima idea, i paesi non vengono snaturati e allo stesso tempo si ottiene una riduzione delle cariche istituzionali, quello che mi chiedo è: ma se Bibbiena non ha aderito all'unione dei comuni, come farà a partecipare ai servizi associati?
non ho molti dati ufficiali ma per quel poco che so già ad oggi la scelta del sindaco di Bibbiena è costata un botto ai Bibbienesi, sia per quello che riguarda i servizi sociali che per lo smaltimento della nettezza urbana.

voi cosa ne pensate? avete dati effettivi?
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #11 il: 02/11/2011, 20:40:09 »
Il babbo del sottoscritto insieme ad altri "volenterosi" (responsabili non mi pare il caso di usarlo, grazie scillipoti per averci tolto una parola dal lessico quotidiano) di stia e pratovecchio sta portando avanti la causa della fusione fra pratovecchio e stia.
Non ho alla mano tutti i dati ma la convenienza di questa unione è pressochè totale, sotto ogni punto di vista.
Sabato pomeriggio c'è stato un incontro a tal proposito all'antei di pratovecchio, qualcuno c'era per caso?
Quello che mi è stato detto è che sono tutti d'accordo TRANNE.. il sindaco di pratovecchio (che è uno di SOCI !?!?!?!).
#follia #sapevatelo
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #12 il: 02/11/2011, 21:36:24 »
Citazione da: Michael™ - 02/11/2011, 20:40:09
Il babbo del sottoscritto insieme ad altri "volenterosi" (responsabili non mi pare il caso di usarlo, grazie scillipoti per averci tolto una parola dal lessico quotidiano) di stia e pratovecchio sta portando avanti la causa della fusione fra pratovecchio e stia.
Non ho alla mano tutti i dati ma la convenienza di questa unione è pressochè totale, sotto ogni punto di vista.
Sabato pomeriggio c'è stato un incontro a tal proposito all'antei di pratovecchio, qualcuno c'era per caso?
Quello che mi è stato detto è che sono tutti d'accordo TRANNE.. il sindaco di pratovecchio (che è uno di SOCI !?!?!?!).
#follia #sapevatelo

vien via??!!
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #13 il: 02/11/2011, 23:17:26 »
Citazione da: IMaligno - 02/11/2011, 21:36:24
vien via??!!

..daVero.. fatti sentire dal TUO sindaco per avere qualche spiegazione in più!
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Re:Che ne sarà di noi
« Risposta #14 il: 02/11/2011, 23:24:17 »
MIO poco.. vabbè...  :(
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